lunedì 18 marzo 2013

Quando l'uomo era piccolo come un topo...


Come sappiamo l'uomo discende dalle scimmie... ma cosa eravamo prima di essere una scimmia?
Effettivamente non sono molti quelli che si pongono questa domanda.

Andiamo a scoprire insieme i nostri lontani antenati, per farlo dobbiamo tornare indietro di circa 150 milioni di anni, nel Cretaceo, quando i dinosauri erano all'apice della loro evoluzione e regnavano incontrastati sul pianeta.

Tutto però ha inizio molto prima, infatti si ritiene che i primi proto-mammiferi comparvero contemporaneamente ai dinosauri. Avevano molte caratteristiche in comune con i rettili, ad esempio deponevano le uova e avevano un modo di camminare tipico delle lucertole ovvero tenendo le zampe larghe rispetto al corpo. Ma non è di questo che voglio parlare...


Ricostruzione di uno Jeholodens
I primi animali che potremmo considerare veramente mammiferi comparvero proprio durante il dominio dei dinosauri, gli scienziati hanno dato loro il nome di Jeholodens... erano dei piccoli animaletti la cui dieta era costituita sopratutto da insetti. Il loro aspetto era simile a un piccolo topolino, anche se presentavano ancora tratti riconducibili alle lucertole.
In un mondo dominato da giganti è ben comprensibile il fatto che questo piccolo animale avesse scelto di occupare una nicchia libera dell'ecosistema evitando così al più possibile la competizione con i dinosauri. Aveva abitudini notturne (infatti di notte la maggior parte dei dinosauri dormiva) e ciò contribuì inseguito allo sviluppo di occhi molto grandi e di un udito molto più raffinato rispetto ai rettili.
Una altra caratteristica che gli permise di sopravvivere fu proprio la brevità della sua vita (in media si pensa che questo "topolino" vivesse all'incirca 2 anni), infatti come avviene al giorno d'oggi gli animali che vivono meno sono quelli più prolifici perché devono compensare la durata breve delle loro vita.
Il ricambio generazionale veloce ha permesso anche ai mammiferi di adattarsi meglio ai cambiamenti rispetto ad un gigante che viveva 100 anni ma metteva al mondo pochi figli.

Ricostruzione di un Repenomamus

I ricambi generazionali portarono ben presto all'evoluzione e alla comparsa di altre specie di mammiferi, come ad esempio il Repenomamus, un caso molto particolare di mammifero... che mangiava dinosauri.
Prima della sua scoperta si era sempre ritenuto che i mammiferi svolsero solo il ruolo di prede all'interno dell'ecosistema del Cretaceo. Evidentemente non fu così.
Il Repenomamus infatti, aveva abbandonato la sicurezza della notte, era molto più grande e aveva scelto una dieta esclusivamente carnivora. Le sue prede preferite erano i cuccioli di Psittacosauro.
Ma oltre che predatore era a sua volta anche preda, infatti nello stesso periodo comparvero sulla terra i primi dinosauri piumati, antenati degli odierni uccelli. Il Repenomamus era la preda preferita di uno di questi.
Essendo un animale non molto veloce e privo di un qualche sistema di difesa contri i dinosauri piumati, nel giro di pochi milioni di anni si estinse ancor prima di avere l'occasione di evolversi.



Un altro animaletto molto interessante comparve verso la fine del Cretaceo, qualche milione di anni dopo la caduta del famoso asteroide (o di una cometa) che pose fine al dominio dei dinosauri. (circa 65 milioni di anni fa)
Aveva mantenuto le dimensioni molto ridotte dei suoi progenitori, pesava all'incirca 200 grammi e anche lui si nutriva di insetti ma la cosa per cui è più famoso è per esser stato il primo mammifero placentato, ovvero il primo a tenere i cuccioli dentro di se fornendo loro nutrimento tramite la placenta.
Questa piccola creaturina che vedete qui sotto è il progenitore diretto di tutti i mammiferi che conosciamo oggi, uomo compreso.


In conclusione, ho voluto omettere appositamente date e informazioni archeologiche e paleontologiche più precise, non solo perché le potete trovare un po' ovunque ma anche perché non si può avere davvero la certezza che le cose siano andate veramente così, ci si basa su degli indizi e si cerca di ricostruire i fatti.
La cosa importante e che più deve far riflettere i "non addetti ai lavori" come noi, secondo me, è il modo in cui noi esseri umani ci riteniamo importanti e diversi da tutte le altre creature e grazie a notizie come questa ci possiamo rendere conto di quanto ci sbagliamo. Il nostro essere qui oggi infondo è solo merito (o colpa) di una estinzione di massa... 

La mente umana, così tanto esaltata, le grandi opere, l'arte, tutto ciò che siamo noi oggi ha avuto origine da un esserino che pesava solo 200 grammi e questo non solo dovrebbe "farci abbassare la cresta" ma dovremmo anche stupirci e meravigliarci della grandezza della Natura (o di Dio, se volete).


Riflettete gente, con questo vi saluto e alla prossima!

2 commenti:

  1. Bel post.
    Facciamo parte della Natura : siamo mammiferi, bipedi.
    Discendiamo, come tutti i mammiferi, da un unico mammifero che viveva circa 200 milioni di anni fa.
    "Mitakuye Oyasim" ("Siamo tutti fratelli", saluto rituale Lakota, Indiani Nordamericani)

    Ciao.
    Gianni Tiziano

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    Risposte
    1. Ciao Gianni, grazie per il tuo intervento! E' proprio così, anche se spesso non vogliamo rendercene conto.

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