venerdì 14 settembre 2018

La Risonanza Ambientale



Nei due post precedenti (Ecco come noi influenziamo l'ambiente - Ecco come l'ambiente ci influenza) abbiamo affrontato il tema molto importante delle relazione che inevitabilmente si instaurano fra gli esseri viventi e l'ambiente stesso che li ospita. Siamo legati all'ambiente che ci ospita in modo indissolubile ed esso ha potere su di noi ma anche noi con le nostre azioni possiamo modificarlo e renderlo un posto migliore o peggiore in cui vivere.
Questo processo di modifica conseguenziale dell'ambiente è stato chiamato da me "Risonanza ambientale" ed essa può assumere risvolti positivi (Risonanza ambientale positiva, RA+), che hanno come conseguenza un netto miglioramento della vivibilità e della ricchezza dell'ambiente stesso; oppure risvolti negativi (Risonanza ambientale negativa, RA-), che hanno come conseguenza un impoverimento ed un inasprimento della situazione ambientale.
Esiste anche una risonanza neutra, ma in tal caso sarebbe meglio parlare semplicemente di equilibrio stabile o relativamente stazionario, dove nulla apparentemente cambia o dove non vi è alcun cambiamento significativo nel breve periodo. Ma è molto raro che ciò si verifichi o che perduri poiché succede sempre qualcosa, anche minima, in grado di cambiare gli equilibri di un ambiente.
Praticamente ogni azione svolta da un essere vivente può andare ad incidere sul grado di RA che si verifica, come abbiamo visto nei post precedenti.

In questo post invece andremo a capire meglio come funziona la Risonanza Ambientale e quanto in realtà sia facile a volte andare ad incidere positivamente o negativamente su ciò che ci circonda.
Capiremo insieme come anche semplici gesti possono andare a modificare ciò che ci circonda nel lungo e nel breve periodo e di come di conseguenze anche le azioni più eclatanti possono incidere significativamente.



Perchè "Risonanza ambientale"?

Iniziamo con la definizione di risonanza:
Si dice risonanza il fenomeno per cui un sistema oscillante è in grado di assorbire energia da una sorgente esterna in modo particolarmente efficiente solo ad una (o più) frequenze ben precise.
Detto così sembrerebbe che il termine non c'entri nulla con ciò che tratterò qui, ma la verità è che il termine qui assume un significato più poetico che scientifico. E' soltanto un termine come un'altro per cercare di spiegare un concetto che non può essere reso senza utilizzare un termine preciso.
Infatti ogni nostra azione non può fare a meno di ripercuotersi sull'ambiente circostante, questo d'altro canto non può fare a meno di "rimandarci indietro" una risposta. L'energia che noi investiamo nella modifica consapevole o meno di un sistema inevitabilmente ci tornerà indietro in altri modi con conseguenze che saranno positive se avremo agito positivamente e negative se avremo fatto il contrario. Le conseguenze saranno poi le cause di altre conseguenze e senza rendercene conto, in men che non si dica, avremo innescato una reazione a catena, un effetto "domino" in grado in certe situazioni di auto-alimentarsi, persino.
In breve:
La Risonanza Ambientale è quel processo secondo cui un ambiente è in grado di nutrirsi dell' energia e degli stimoli esterni ed interni al fine di trasformare sé stesso, rendendo sé stesso migliore o peggiore, vivibile o meno vivibile in base al tipo di energia o di stimolo che ha ricevuto.
Una relazione di Risonanza Ambientale positiva quindi darà origine ad un ambiente prospero, sano, felicemente vivibile, indipendentemente dal valore soggettivo che una specie od un'altra possa dare a questo.
Se tutti ne traggono vantaggio a lungo termine, giungendo anche ad un compromesso ove necessario, si può parlare in modo oggettivo di un valore positivo e di un ambiente in grado di dare felicità, prosperità, tranquillità.
Se, invece, a trarre vantaggio da una qualsivoglia modifica che sia consapevole o meno è solo una specie o una parte delle specie presenti a spese di altre si può allora parlare con obbiettività di una relazione di RA negativa.
Ma, molto più facilmente, una RA negativa può avere la sua origine dalla mancanza di qualcosa piuttosto che dal suo eccesso... anche se in entrambi i casi il vantaggio per tutti non c'è e alla fine l'ambiente ne esce danneggiato.


Come si ottiene una RA+?

Le forze cosmiche e la vita stessa hanno una naturale tendenza a instaurare un tipo di risonanza positiva, e questo ce lo dimostra l'osservazione dei fenomeni cosmici e lo studio dell'evoluzione dei viventi.
Tuttavia è scontato che i tempi necessari affinché questo tipo di RA+ produca effetti tangibili sono molto lunghi. Di certo non possono essere misurati con il tempo di una vita umana.
Esistono però altri metodi ed altri modi per andare ad instaurare una RA+, metodi che ricalcano ciò che avviene naturalmente e spontaneamente in natura che richiedono però un tempo inferiore affinché gli effetti positivi si manifestino.
Noi, in quanto esseri umani, abbiamo uno spettro di azione decisamente più ampio rispetto agli altri viventi che in genere si limitano ad espletare le proprie funzioni biologiche.
Possiamo modificare consapevolmente l'ambiente che ci circonda in modo tale che l'ecosistema che ci ospita possa trarne vantaggio. E i modi per farlo sono talmente tanti che è impossibile affrontarli tutti in un unico post.
A titolo di esempio, il semplice piantare alberi può dare origine esso stesso ad una RA+ o il costruire un riparo per gli uccelli, i pipistrelli o anche solo e soltanto il semplice accatastare della legna in un angolo del nostro giardino.
Ad ogni modo, andrebbe tenuto conto del fatto che le RA+ che hanno una maggior efficacia sono quelle che partono dal "basso". Nel caso degli alberi, piantarli e basta non è garanzia da solo di un effetto positivo a lungo termine. Se vengono piantati in un terreno poco adatto questo non potrà garantire loro una crescita sana e prospera. L'ambiente ci impone sempre dei limiti sotto questo aspetto.
Ma, se invece di limitarci a piantare, iniziassimo la nostra opera partendo dal miglioramento delle condizioni del terreno e del microclima, allora la cosa assumerebbe una portata diversa.
Modificando la struttura del terreno andremmo automaticamente a modificare la possibilità che hanno determinati tipi di piante di crescere in quel luogo, a loro volta gli alberi ombreggerebbero il suolo creando un microclima adatto all'insediamento di altri tipi di piante ed animali e una catena di RA+ potrebbe dirsi instaurata e stabilizzata.
Continuando ad apportare modifiche aventi come conseguenza altri cambiamenti positivi, spontanei e naturali non si farebbe altro che andare ad aumentare il livello di RA+ che è possibile instaurare.

Ricapitolando, ecco come si instaura solitamente una RA+:


  • Miglioramento delle condizioni del suolo: il suolo è la base, le fondamenta su cui l'intero sistema vita poggia. Lo si può fare principalmente piantando piante pioniere adatte al terreno di partenza, oppure più semplicemente tramite compostaggio ed importazione di microorganismi. Anche in simultanea, per un effetto migliore.
  • Aumentare la varietà di flora: un ecosistema sano e prospero è un ecosistema che presenta una certa variante di esseri vegetali in grado di fornire nutrimento e riparo ad una altrettanta variante di esseri animali. Gli alberi aiutano a proteggere il suolo dai raggi del sole e creano le condizioni ideali per la formazione di humus fornendo anche un ambiente ideale agli animali che amano rifugiarsi fra le loro fronde. Gli spazi aperti ed erbosi forniscono cibo alle mandrie di animali e attirano i predatori che amano cacciare negli spazi aperti. Ricordiamoci a tal proposito che gli habitat "di transizione" sono solitamente quelli più ricchi, poiché ospitano specie animali provenienti da entrambi gli ambienti confinanti. Un buon equilibrio fra foreste e spazi aperti quindi sarebbe il giusto mix per un livello di RA+ ancora più elevato. La frutta ed i semi inoltre attirano una quantità di animali piuttosto variegata in quanto essa è presente nella dieta di molti.
  • Aumentare la varietà di fauna: gli ecosistemi prosperano ove vi è abbondanza di vita. Attirare una varietà di insetti sempre maggiore è semplice quando vi è abbondanza di fiori tipologicamente diversi e di vegetali adatti. Gli insetti attireranno animali che se ne nutrono ed essi a loro volta attireranno predatori più grossi. Gli animali possono anche essere introdotti consapevolmente, a patto che si inizi dal basso della catena alimentare, questo affinché gli animali che stanno più "in alto" e che verranno introdotti in seguito abbiano di che nutrirsi e non cerchino sostentamento da altre parti.
  • Offrire cibo, riparo e luoghi per la riproduzione: Un ecosistema completo e vario è prospero e sano. Però c'è ancora qualcosa che può essere fatto per migliorare le condizioni di vita di quanti vi abitano. Un livello di RA+ superiore è dato dalla possibilità e dalla facilità con cui gli animali riescono a stabilirsi in una determinata zona, a trovare cibo e riparo o un luogo sicuro in cui riprodursi senza dare luogo a fenomeni di eccessivo sovrappopolamento (che spingerebbero verso una RA-). Predisporre ripari sparsi ovunque o comunque preservare tutte quelle zone naturali in cui gli animali possano riprodursi e sentirsi al riparo dai predatori aiuta a migliorare le condizioni di vita in cui gli animali versano. Certo, in questo sembrerebbe che i predatori ne escano svantaggiati... ma ricordiamoci comunque che un animale non può vivere al riparo per sempre, prima o poi è costretto ad uscire per cercare cibo o per spostarsi da un luogo ad un'altro. In tal senso fornire condizioni di vita troppo agiate non farebbe altro che modificare negativamente le abitudini degli animali dando luogo a fenomeni di assuefazione, e questo porterebbe senza alcun dubbio ad una RA- nel lungo periodo, quindi molta attenzione e buonsenso sono necessari per questo punto.

  • Riduzione della competizione: il raggiungimento di un livello di RA+ supremo è inevitabilmente condizionato dal livello di competizione presente in un ecosistema. La competizione è spesso sintomo di una scarsità di risorse e opportunità rispetto al numero di esemplari presenti. Fare in modo che vi siano abbastanza risorse ed opportunità per tutti in modo tale da ridurre conflitti, stress ed aggressività rende certamente l'ambiente più vivibile e lo porta ad un livello superiore consentendo a quanti vi abitano di utilizzare le proprie energie per fini diversi rispetto a quello di farsi la guerra a vicenda per l'accaparramento delle risorse. Al contrario di ciò che si pensa, la competizione non è sempre un valore aggiunto ma in determinati contesti non è altro che il sintomo di un ambiente malato e ostile, ove solo i più audaci e prepotenti hanno la meglio a scapito di tutti gli altri. Va ricordato che la predisposizione o meno verso uno stile di vita il meno competitivo possibile è anche un fattore mentale e culturale, imputabile alle scelte e al credo delle singole specie.


Come si ottiene una RA-?

Come abbiamo detto, la naturale tendenza degli eventi naturali è protesa verso una relazione di RA+.
Tuttavia in natura succede, ed anche con una certa frequenza, che determinati eventi diano origine ad una reazione di RA- che causa a lungo andare il deperimento di un ecosistema o addirittura di un intero pianeta. Desertificazioni, ere glaciali, collisioni con meteoriti ed asteroidi, catastrofi, epidemie, estinzioni di massa ecc...
La causa di relazione RA- più diffusa e rilevante ai fini del nostro discorso, tuttavia, è da attribuire alle attività umane.
Inquinamento, sfruttamento di suolo e risorse, cementificazione, riduzione degli habitat naturali, caccia indiscriminata e chi più ne ha più ne metta.
A memoria storica l'uomo ha da sempre e in maggior peso instaurato un legame di RA- con l'ambiente circostante, salvo casi particolari attribuibili a culture con un pensiero decisamente più in linea con i meccanismi naturali.
Ogni singola modifica apportata all'ambiente senza alcuna cognizione di causa può potenzialmente scaturire in una RA-. Tagliare alberi, appiccare incendi, versare e usare prodotti non biodegradabili, bruciare combustibili, usare pesticidi e diserbanti, coltivare un campo in modo meccanizzato e allevare bestiame intensivamente sono tutte azione che hanno un peso negativo sull'ambiente o comportano senz'altro più danni che benefici.

Ma andiamo comunque a vedere nel dettaglio che cosa può comportare un danno a lungo termine e quindi conseguentemente una relazione di RA- con ciò che ci circonda:

  • Alto livello di competizione: un repentino calo nella disponibilità di risorse, opportunità e cibo può portare gli esseri viventi ad entrare in competizione fra loro. Questo mina inevitabilmente la qualità della vita di tutti coloro che abitano in tale ambiente e a volte può portare la specie predominante a prendere il sopravvento sulle altre, causando il declino di queste ultime. A sua volta il declino di una o più specie viventi diviene il preludio di una RA-. L'avidità delle singole specie gioca un ruolo fondamentale in questo, non è solo la necessità a spingere verso la competizione. L'essere umano, per esempio ha da sempre perseguitato e cancellato intere specie solamente perché queste entravano in competizione con lui a causa dell'agricoltura e dell'allevamento, ma questo ha solamente causato un peggioramento della qualità dell'ambiente. La competizione è anche un fattore culturale quindi, imputabile alle scelte compiute dalle singole specie e al loro credo. Va fatto notare inoltre che l'energia che viene impiegata nel contrastare i propri "rivali" non può essere impegnata per trovare soluzioni alternative ed efficaci che possano realmente migliorare la situazione.
  • Peggioramento delle condizioni di vita generali: quando nell'ambiente viene a mancare sistematicamente cibo, risorse, riparo o sicurezza nella riproduzione, gli animali possono scegliere di migrare e andarsene da una determinata zona in favore di un'altra più ricca di opportunità, oppure, nel caso in cui esse non siano in grado di farlo, ciò porta la loro specie ad estinguersi. La riduzione delle specie viventi o della loro varietà porta inevitabilmente ad una RA- maggiore.
  • Assuefazione e cambiamento nelle abitudini degli animali: gli animali che migrano o che vanno alla ricerca di un luogo in cui stare spesso e sovente devono fare i conti con l'ambiente urbanizzato dall'uomo. Gli animali che sopravvivono e si adattano inevitabilmente cambiano le loro abitudini e modificano il loro comportamento... ad esempio spostandosi solo la notte o imparando a trovare cibo nei cassonetti dell'immondizia. L'assuefazione da queste nuove fonti di cibo e/o riparo è data anche dall'ingenuità umana, che spesso e sovente nutre e da da mangiare agli animali selvatici direttamente dalle proprie mani. Questo rischia di deprivare gli animali del loro ruolo naturale all'interno dell'ecosistema rendendoli a tutti gli effetti inefficaci nello svolgere le loro solite mansioni e questo, se accade, comporta una leggera RA-. Inoltre questo genere di dipendenza li spinge a nutrirsi e a vivere a spese degli esseri umani quando il loro comportamento va oltre il semplice frugare tra l'immondizia.
  • Sovrappopolamento e specie aliene: condizioni ambientali squilibrate (es. mancanza o carenza di predatori) ed ecosistemi incompleti o poco vari possono dare luogo a fenomeni di sovrappopolamento. In particolar modo le specie aliene non hanno predatori naturali nel contesto ambientale che non è il loro e quindi prosperano entrando in competizione con specie che ricoprono ruoli simili e causando un rapido prosciugamento di risorse. Il sovrappopolamento di una qualsiasi specie (anche se vegetale), se prolungato nel tempo, è un forte fattore di RA- poiché la prosperità di una singola specie, se ottenuta a spese di tutte le altre, genera un profondo danno all'ambiente in cui questa è inserita.
  • Cambiamenti climatici e distruzione degli habitat: qualunque sia la ragione, un ambiente può esser chiamato ad affrontare repentini cambiamenti, spesso causati da eventi cosmici, meteorologici e geologici oppure dalla mano dell'uomo. Nella maggior parte dei casi i cambiamenti improvvisi lasciano il posto alla normalità e quindi l'ambiente non ne risente particolarmente. Ma vi sono casi in cui i climi ed i microclimi presenti mutano radicalmente, anche se lentamente nel tempo. La scomparsa di determinati fattori protettivi (es. cambiamento nelle correnti d'aria od oceaniche) o l'impoverimento dell'ecosistema (es. deforestazione, sfruttamento del territorio, inquinamento) spesso causano una RA profondamente negativa che a lungo andare causa il collasso del sistema.
  • Perdita di fertilità ed impoverimento del suolo: una volta giunto al suo apice in termini di gravità, questo rappresenta il livello più basso nella scala che indica la qualità di un ambiente. Arrivati a questo punto solitamente non resta più nulla in vita, salvo quelle poche creature resilienti abituate a vivere in condizioni proibitive. Le piante muoiono una dietro l'altra e il suolo diventa duro, secco, asfittico. Un ecosistema che perde fertilità è destinato a sviluppare una RA- talmente forte da portarlo a collassare in breve tempo. Anche se va detto che ciò è raro che accada così da un momento all'altro. Di solito si deve passare per almeno due o tre punti precedenti a questo prima che ciò avvenga e quando ciò avviene spesso diviene difficile ripristinare l'ecosistema nel breve periodo (tutto deve ricominciare da capo, se le condizioni lo permettono).



Conclusioni

Alla luce di quanto detto in questo post possiamo facilmente capire quanto l'essere umano in realtà abbia il potere di plasmare l'ambiente che lo circonda, un potere unico nel regno animale, che pone l'essere umano nelle condizioni di ricoprire un ruolo speciale in qualunque ecosistema egli si inserisca.
Se, e badate bene dico SE, l'essere umano iniziasse davvero a prendere coscienza di questo e la smettesse di concentrare la sua attenzione unicamente su sé stesso, forse e dico forse, vivremmo tutti in un luogo migliore poiché l'energia che abbiamo impiegato per distruggere ed alterare l'equilibrio che ci circonda avremmo sicuramente potuto impiegarla per trasformare l'ambiente in cui viviamo in un vero paradiso. Un paradiso forse lontano da quello dei nostri sogni e della nostra immaginazione, ovvero quello senza sofferenze e senza difficoltà... ma un paradiso invece dove tutti ne escono vincitori nonostante tutto, dove non ci sono interessi di una specie che prevalgono su quelli degli altri e dove tutti possono potenzialmente essere felici, senza patire fame o sete o senza competere inutilmente per accaparrarsi quelle poche briciole che questo mondo malato ci offre ancora.
Molti sicuramente obbietteranno che non c'è nulla che possa esser fatto per migliorare questo mondo poiché questo mondo è già perfetto così com'è, poiché la natura è già perfetta.
Accetto questa obbiezione e in buona parte la condivido, ma voglio comunque porre a queste persone una domanda: se è vero che "al peggio non c'è mai fine", non è forse logico pensare a maggior ragione che anche al "meglio" non ci sia fine?
Se la natura fosse già perfetta essa sarebbe statica, immutabile.Come in una eterna fotografia.
Ma già il fatto che essa muti di continuo questo è indice di un adattamento, di una evoluzione verso un qualcosa che a noi non è dato comprendere per intero... ma ad ogni modo ricordiamoci che il significato stesso della parola "Natura" implica il concetto di "divenire", di nascere. Quindi la natura è un qualcosa che ancora deve divenire, deve crescere, deve evolversi... e la cosa meravigliosa è pensare che anche noi siamo chiamati a far parte di questo processo in divenire, anche noi possiamo contribuire alla "nascita" di un qualcosa di grande, più grande ancora di ciò che ci ha preceduti.
Pensiamoci ogni qualvolta ci troveremo difronte ad una scelta potenzialmente in grado di mutare l'ambiente che ci circonda... che cosa scegliereste per voi e per i vostri figli? Una risonanza negativa od una positiva?


Grazie per l'attenzione e alla prossima!
Buon cammino.

2 commenti:

La moderazione dei commenti è attiva, quindi potrebbe volerci del tempo prima di vedere il vostro commento pubblicato. Siate pazienti e ricordatevi di attivare le notifiche.

o- Tutti possono commentare, anche in forma anonima. Tuttavia sarebbe carino e consigliabile il firmarsi con un nome od un nickname
o- Non verranno pubblicati commenti provocatori e poco rispettosi del prossimo o commenti con contenuti di natura pubblicitaria, salvo per finalità direttamente collegate o inerenti il contenuto del post.