venerdì 23 febbraio 2018

Ecco come noi influenziamo l'ambiente


Nel post precedente abbiamo visto come l'ambiente ci influenza, in barba a chi afferma che l'essere umano ha il totale controllo e potere sul suo destino.
Oggi invece andremo a capire come effettivamente noi possiamo influenzare l'ambiente che ci ospita con i nostri comportamenti e attraverso le nostre scelte, scelte che sono molto importanti a discapito di chi afferma che "non si può sfuggire al proprio destino".

Per cominciare possiamo dire che essenzialmente ci sono tre modi attraverso cui modifichiamo ciò che ci circonda. Possiamo farlo attraverso l'espletamento delle nostre funzioni biologiche, attraverso le nostre scelte, le nostre capacità e il nostro modo di vedere le cose e infine attraverso le relazioni che scegliamo di instaurare o che siamo costretti ad instaurare con il resto della vita.
Questi modi possono assumere sia sfumature negative (RA-) che positive (RA+) e questo alla fine determina il tipo di risonanza ambientale che si verifica.

Andiamo ora ad esaminare nel dettaglio ciò che ci permette di influenzare l'ambiente che ci ospita.




1) Espletamento delle proprie funzioni biologiche e naturali















Fin dalle origini della vita gli esseri viventi hanno avuto un ruolo fondamentale nel plasmare il mondo che li ospitava. Se pensiamo ai primi esseri viventi che popolavano il brodo primordiale è evidente come essi siano stati importantissimi nel gettare le fondamenta per la vita sul nostro pianeta, così per come la conosciamo oggi.
I cianobatteri ad esempio hanno fatto sì che la nostra atmosfera fosse carica d'ossigeno, esattamente come fanno le piante oggi attraverso la fotosintesi clorofilliana.
La fotosintesi, l'avrete sicuramente studiata tutti a scuola, è quel processo che consente alla pianta di ricavare energia e nutrimento dall'anidride carbonica presente in atmosfera e dall'energia del sole. L'ossigeno è solamente un "prodotto di scarto" di questo processo, l'equivalente dei nostri escrementi. Noi respiriamo ciò che per le piante è solamente un "rifiuto".
Raramente capita di pensare a quanto siano importanti per noi gli esseri vegetali. Eppure fanno tutto ciò che fanno per lo più in modo inconsapevole. Gli alberi stanno semplicemente badando alla propria sopravvivenza, eppure è soltanto grazie ad essi che la vita è possibile sul nostro pianeta.
Quindi, in un certo senso, possiamo dire che le piante contribuiscono con le proprie funzioni ad influenzare l'ambiente che le circonda, costantemente. Attimo dopo attimo, giorno dopo giorno.
Anche per gli animali vale la stessa identica cosa.
Ogni essere vivente infatti ha bisogno di nutrirsi per garantire la propria sopravvivenza ed inevitabilmente ogni essere vivente genera dei "rifiuti" che andranno poi ad incidere sull'ambiente in funzione del fatto che essi siano smaltiti (riutilizzabili da qualcun altro) o meno.
Un ambiente è sano e prospero solamente quando gli esseri viventi, attraverso le loro funzioni, riescono a generare un equilibrio più o meno stabile (o in tendenza positiva) fra ciò che viene consumato e ciò che viene prodotto.
L'eccesso o la mancanza di determinati esseri viventi piuttosto che di altri può alterare in modo significativo la struttura stessa di un ecosistema (quindi di un ambiente), portandolo persino al collasso.
Anche il rapporto preda-predatore rientra nell'espletamento delle funzioni atte alla sopravvivenza.
L'ambiente trae giovamento dalla predazione (se limitata) in quanto ciò permette di ridurre il numero di erbivori presenti e quindi preservare il numero degli esseri vegetali in grado di produrre ossigeno e cibo, ma anche in grado di preservare l'umidità del terreno e la qualità del clima stesso.
Un ruolo a sé ha persino la riproduzione sessuale e asessuata. Infatti un essere vivente può incidere sull'ambiente sulla base della propria capacità riproduttiva e del proprio bisogno di accoppiarsi. Un essere vivente prolifero avrà più possibilità di alterare negativamente l'ambiente che lo ospita se non viene debitamente controllato attraverso parassiti, malattie, circostanze o predatori. Viceversa, una preda poco prolifera avrà più probabilità di lasciare senza cibo i predatori, che moriranno di fame e stenti.

Quindi anche semplicissime azioni come mangiare, bere, respirare, defecare, urinare, accoppiarsi e dare alla luce dei figli possono andare ad influenzare inconsapevolmente tutto ciò che ci circonda in modo positivo o negativo.


2) Abilità, credenze e conoscenze
















I castori sono forse l'esempio più lampante di come un animale possa modificare concretamente l'ambiente che lo circonda attraverso i propri sforzi fisici e la propria capacità tecnica, il proprio ingegno. L'uomo non è da meno, anche se citarlo suona alquanto scontato riguardo a questo punto. Tutti noi sappiamo di cosa l'uomo è capace, nel bene e nel male.
Purtroppo la nostra ostinazione e la nostra cecità ci hanno spinto a modificare l'ambiente che ci circonda senza alcun criterio, né sensibilità o ritegno.
Ad ogni modo, qualunque animale dotato di un grado minimo di intelletto e capacità di astrazione può scegliere di modificare consapevolmente l'ambiente che lo ospita per trarne a sua volta beneficio e averne un vantaggio diretto o indiretto, per motivi anche legati alle proprie credenze. Ma nella maggioranza dei casi questo semplicemente accade per una questione di sopravvivenza, per motivi culturali (tradizioni e abitudini) ed in tal caso si può parlare di modifica inconsapevole, in quanto viene fatta senza conoscere realmente e totalmente le conseguenze alle quali si va incontro, siano esse negative o positive o neutre.
Che sia consapevole o no del proprio potere, comunque, un essere vivente può contare sulle proprie abilità e conoscenze per cambiare l'ambiente che lo circonda e renderlo un posto diverso in cui vivere.

Ma torniamo ai nostri castori, questi grossi roditori grazie alle loro tane e alle loro dighe sono in grado di migliorare concretamente l'ecosistema in cui sono inseriti, offrendo indirettamente prosperità e un luogo adatto in cui stabilirsi ad una grande quantità di esseri viventi.
Naturalmente una modifica artificiale all'ambiente comporta sempre, come tutte le modifiche, un fattore di perdita e uno di guadagno. Abbattendo alberi sottraggono habitat alle specie prettamente boschive, che hanno bisogno di una vegetazione fitta per vivere e prosperare ma, in cambio, offrono la possibilità a tutte quelle specie che godono di spazi aperti e di acque tranquille di insediarsi e vivere dove altrimenti sarebbe per loro impossibile. Quindi tutto sommato è più ciò che l'ambiente guadagna rispetto a ciò che perde. Nel regno animale l'azione dei castori è uno dei più brillanti esempi di riverberazione ambientale positiva.
A differenza dell'uomo, i castori sono riusciti a trovare un loro equilibrio con l'ambiente che li ospita, un equilibrio che permette a loro e a molte altre specie di sopravvivere. Un equilibrio che rispetta il contesto in cui questo si inserisce.
Quanto abbiamo da imparare, noi uomini, da questo. Pensate a quanto l'uomo potrebbe fare per migliorare l'ambiente in cui vive, invece di sfruttarlo e violentarlo di continuo. E, a differenza dei castori, potrebbe scegliere di farlo CONSAPEVOLMENTE.
Se solo imparassimo ad usare il nostro potere con saggezza ed imparzialità, questo pianeta non potrebbe forse divenire un luogo ancora più bello in cui vivere? Ma non soltanto per la nostra specie, per tutti indistintamente.


3) Relazioni con gli altri esseri viventi















Una delle cose più risapute, soprattutto al giorno d'oggi, è che un ecosistema ricco di biodiversità è davvero ciò che incide sulla qualità di un ambiente.
Non solo l'ambiente viene plasmato dalla quantità di specie diverse presenti in esso, ma anche e soprattutto dai legami e le interconnessioni che questi animali sono in grado di instaurare fra loro.
Più le specie riescono ad "incastonarsi" fra loro fino al raggiungimento di un loro proprio equilibrio e più l'ambiente ne risente positivamente.
Molte volte queste relazioni sono obbligate, come ad esempio il rapporto che c'è fra preda e predatore.
Altre volte queste relazioni sono spinte da un desiderio mutualistico o da un bisogno opportunistico ed è in questi casi che possiamo assistere a combinazioni uniche e rare nel sistema vita.
Ci sono specie che hanno scelto di unire le proprie forze, di "scendere a patti" in nome di un interesse comune, simile o comunque coincidente. Questo ha avuto conseguenze sull'intero contesto in cui vivono.
Di esempi ce ne sono tanti... le formiche e gli afidi, ad esempio. Le api con i fiori. Tutte quelle specie "spazzine" che ad esempio si posano sulla schiena dei grandi erbivori o che si "aggrappano" sul ventre di uno squalo per ripulirlo dai parassiti... ecc... ecc...
Queste relazioni, a differenza dei due precedenti modi qui illustrati, di per sé non causano una modifica direttamente tangibile sull'ambiente, ma bensì sono in grado di causare modificazioni sul lungo termine. Persino cambiare il destino di una o più specie, salvaguardandone il ruolo importante che ricoprono all'interno dell'ecosistema.

Ma veniamo a noi esseri umani ora. Anche questo punto ci riguarda direttamente da vicino.
Noi stessi, con la nostra condotta qui sul pianeta, siamo la prova lampante del fatto che un buon "rapporto con il vicinato" sia la chiave per un mondo e una vita migliore.
Abbiamo da sempre schiacciato e oppresso le altre forme di vita secondo ciò che più ci aggradava in quel momento. In nome della fede, dell'arroganza, della superstizione e dell'avidità abbiamo dichiarato guerra ad innumerevoli specie, sterminandole fino all'ultimo esemplare rimasto in vita.
Tutto questo che conseguenze ha avuto? Riflettiamoci bene.
E ora pensiamo a come sarebbe stato questo mondo se solo e soltanto avessimo provato ad instaurare un rapporto positivo con ciò che ci circonda, invece di eliminarlo senza alcuna pietà o di assoggettarlo al nostro volere.
Tanti popoli in passato si ponevano come comandamento il rispetto delle altre forme di vita, infatti il loro mondo prosperava fino a che non sono stati schiacciati tutti militarmente da degli invasori con altri punti di vista. Fondamentalmente antropocentrici.
Ci siamo sempre posti come i dominatori di questo mondo, e questo ha avuto conseguenze disastrose sulla biosfera, nel lungo e nel breve periodo.
Le cattive relazioni che abbiamo con gli altri esseri viventi ci stanno annientando e stanno portando alle deturpazione degli ecosistemi con un notevole e decisivo peggioramento delle condizioni generali di vita.

L'essere umano invece potrebbe portare la vita ad un livello mai visto fin ora sulla Terra se solo imparasse a prendersi cura di ciò che lo circonda. Se solo imparassimo a dare un valore spirituale alle cose, invece di considerarle semplici beni di consumo. L'uomo potrebbe divenire un fattore bio-potenziatore a vantaggio di tutta la comunità vivente, se solo la smettesse di servire unicamente sé stesso.
Ma questo non avverrà mai se non siamo disposti a cambiare modo di vedere le cose.


Con questo concludo qui.
Prossimamente avremo modo di parlare ancora di Riverberazione Ambientale (RA), magari fornendo qualche istruzione pratica su come effettivamente si instaura una relazione di questo tipo con l'ambiente che ci ospita.

4 commenti:

  1. E' come se le piante e gli animali, aggiungerei i minerali, le acque e l'aria, avessero nel proprio essere, nel proprio dna, un qualcosa che li porta ad agire solo in modi che provocano RA+ (Riverberazione Ambientale positiva). E' come se noi esseri umani della civiltà tecnologica/industriale avessimo perso, o scordato, questo qualcosa. Un indiano che mi ha tanto influenzato, Colui Che Aiuta, parla delle Istruzioni Originarie ricevute dal Creatore.
    Ecco quel che ha detto :

    " IL RISPETTO

    Le nostre Istruzioni sono molto semplici : rispettare la Terra e rispettarci a vicenda, rispettare la vita di per se stessa. Questo è il nostro primo Comandamento, la prima riga del nostro Vangelo.
    Il rispetto è la nostra Legge: rispetto per la Creazione di Dio, per tutti gli esseri viventi su questa Terra, per nostra madre Terra.
    Non possiamo fare del male alla Terra o all'acqua, perchè rispettiamo il loro posto nel mondo.
    Non potremmo mai uccidere tutti i bisonti, perchè sarebbe una totale mancanza di rispetto nei confronti del motivo per cui i bisonti sono qui.
    Dovete rispettare l'animale che uccidete, queste sono le Istruzioni di Dio.
    Dovete rispettare i sogni delle altre persone. Rispettate i loro sogni e loro rispetteranno i vostri.
    Dobbiamo avere rispetto anche per coloro che non sono ancora nati, per le generazioni a venire. Anche loro hanno dei diritti e noi dobbiamo rispettarli.
    Così dicono la nostra religione e la nostra Legge. Questa è la nostra Via, queste sono le nostre Istruzioni.
    Noi Indiani non le abbiamo dimenticate e non le dimenticheremo mai."

    Mathew King (1902-1989), anche conosciuto coi nomi di "Nobile Uomo Rosso" e “Colui Che Aiuta”, era un Anziano molto rispettato della Nazione Lakota.

    Ciao Xandrex ! da Gianni Tiziano

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    1. Grazie Tiziano come sempre per il tuo contributo.

      Il rispetto è sacro e sono totalmente d'accordo con le tue parole.
      Gli esseri umani hanno dimenticato questo "qualcosa", lo hanno perso per strada. Dovrebbe essere questo il nostro unico pensiero: recuperare ciò che è andato perduto.
      Ma ci sono troppi pensieri nelle nostre teste, troppe futili preoccupazioni, troppe sbarre, troppe abitudini malsane e troppi desideri sbagliati.
      E' così che invece di lottare per la verità lottiamo in nome di un'illusione.
      La nostra civiltà è destinata a fallire, perché l'uomo si ostina a voler camminare sulla strada sbagliata.
      E ben poco si può fare contro questo se non tentare di educare all'amore e al rispetto.

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  2. Oi . Sou americano mas estou vivendo no Brasil faz um tempo e fiquei sabendo do seu site por causa de um amigo que mora fora :) .
    adorei seus posts e sempre que possível
    irei te acompanhar

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    1. Oi, eu não conheço o seu idioma, mas estou usando um tradutor. Obrigado pelo seu apoio. Fico feliz que em outras partes do mundo haja uma certa sensibilidade em relação a essas questões.

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