domenica 17 luglio 2016

Lo scopo della vita



Che cos'è la vita? Qual'è il suo scopo?
Alcune persone dicono che la vita non ha uno scopo, o almeno che la vita ha lo scopo che noi gli diamo. Altri dicono che semplicemente lo scopo della vita è perpetuare sé stessa.
A volte sembra davvero che sia così, che tutto sia solo il frutto di un caso, di una fatalità... sembra che tutto corra in un unica direzione, senza motivo alcuno, all'infuori di quello che noi gli attribuiamo.
A volte sembra che tutto sia destinato a dissolversi, rendendo vano il semplice vivere, o addirittura l'esistenza della vita stessa.

Eppure c'è qualcosa dietro a tutto questo. Io l'ho sentito, l'ho vissuto. Deve esserci dell'altro, non può essere tutto qui!
Non so esattamente cosa sia, ma sento che ciò è reale. A volte è come aver vissuto un intera esistenza senza aver mai vissuto davvero.
Che cosa rende la vita viva? Che cosa gli impedisce di autodistruggersi? Perché se vivere significa soltanto adempiere ai propri bisogni e inseguire i propri capricci... ciò non è forse quello che abbiamo fatto fin ora? Eppure non siamo felici, non ci sentiamo vivi.




Credo che la risposta a tutte queste domande io l'abbia trovata circa tre anni fa.
Non so ancora con certezza cosa sia davvero la vita e quale sia il suo scopo... però ciò che so, ciò che ho sentito, è che l'Amore è ciò che muove l'Universo.
E' quella cosa che rende tutto più speciale ai nostri occhi.
E' quella cosa che ci fa sentire vivi, che ci fa sentire a casa, anche se siamo a chilometri di distanza da essa; forse perché la nostra casa è in ogni dove, tutto attorno a noi.
E' quella cosa che ci spinge a lottare per ciò che sentiamo, per ciò che amiamo.
Quella cosa che ci fa sentire tutti come se fossimo parte di una grande rete, come se tutto fosse collegato. Come se non esistesse un "Io" e un "Tu", ma un "Noi", un “Tutto”.

Io l’ho sperimentato, tre anni fa. Ad oggi ancora lo sperimento, ma esso non è che un tiepido riflesso di ciò che è stato un tempo.
Quando me ne stavo nel mio piccolo orticello di pochi metri quadri, osservando con meraviglia e stupore ogni singola cosa che mi circondava, fu allora che la vita mi si manifestò in tutto il suo splendore.
A quel tempo sapevo che sarebbe bastato assecondare il naturale corso delle cose per creare una piccola oasi di vita in mezzo ad un deserto sempre più incalzante, fatto di asfalto e cemento.
Ogni singola foglia che muovevo, ogni singola cosa che toccavo... pullulava di vita. Non avevo mai visto una cosa del genere in tutta la mia esistenza. Nemmeno camminando per boschi si potevano osservare così tante specie viventi condensate in qualche metro quadro. Un turbinio di vita, una ricca oasi nel nulla.
Se si apriva il proprio cuore si poteva sentire l’Amore pervadere ogni cosa. E per quell’Amore io vivevo.



Ogni singola azione che svolgevo, non la compievo per me stesso, ma per ogni cosa che mi circondava. Quando seminavo le carote sapevo già che una parte l’avrei mangiata io, e l’altra sarebbe stata divorata dagli insetti o l’avrei lasciata andare a fiore, per tutti gli insetti che si nutrivano del tuo nettare, affinché anche loro potessero mangiare. Quando piantavo un albero, non pensavo al vantaggio che ne avrei tratto, ma pensavo all’ombra che avrebbe proiettato una volta adulto ed al riparo che avrebbe offerto agli uccelli del cielo.

Fu un esperimento molto interessante, il mio obbiettivo era quello di produrre cibo senza danneggiare l’ambiente circostante. Ma ciò che ho appreso invece da questa esperienza è che l’uomo non può vivere di solo pane, non può vivere senza l’Amore, quello vero, quello verso il Tutto. Ho appreso in questi anni che non si può pensare solo a sé stessi senza distruggere ciò che ci circonda.
La produzione di cibo era molto scarsa rispetto ad un orto trattato con metodi tradizionali, però quella fitta giungla di vegetazione apparentemente disordinata aveva al suo interno un potenziale vitale enorme.
Lì la vita mi si manifestò per la prima volta.

Fu lì che capii e sperimentai sulla mia pelle il fatto che l’uomo ha un grande potenziale: l’uomo può fare grandi cose, ma tutto ciò che fa non è nulla se non vi è l’Amore in ciò che fa. L’uomo può portare la vita laddove prima c’era miseria e carestia, l’uomo può divenire a tutti gli effetti co-creatore della realtà a vantaggio di tutti gli altri viventi, e quindi indirettamente anche di sé stesso.
Un potere enorme, che richiede enormi responsabilità. Ma l’uomo non è più responsabile, egli è cieco e sordo. L’antropocentrismo lo ha reso tale. Un demone che ci perseguita fin dalla notte dei tempi.
L’uomo ha perso l’Amore, ha perso la luce del faro che lo guidava. Con esso egli ha perso anche il suo scopo, qualunque esso sia davvero.

Ma sicuramente ve n’è uno. Ogni cosa ha uno scopo. E ciò che non ha uno scopo prima o poi cessa di esistere.

3 commenti:

  1. Mi hai fatto venire in mente Albert Einstein:
    "Quando proposi la teoria della relatività, pochissimi mi capirono,
    e anche quello che rivelerò a te ora,
    perché tu lo trasmetta all’umanità,
    si scontrerà con l’incomprensione e i pregiudizi del mondo.
    Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per
    tutto il tempo necessario, anni, decenni,
    fino a quando la società sarà progredita abbastanza
    per accettare quel che ti spiego qui di seguito.
    Vi è una forza estremamente potente per la quale
    la Scienza finora non ha trovato una spiegazione formale.
    È una forza che comprende e gestisce tutte le altre,
    ed è anche dietro qualsiasi fenomeno
    che opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi.
    Questa forza universale è l’Amore.
    Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile
    e potente delle forze.
    L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve.
    L’amore è Gravità, perché fa in modo
    che alcune persone si sentano attratte da altre.
    L’amore è Potenza, perché moltiplica
    il meglio che è in noi, e permette che l’umanità
    non si estingua nel suo cieco egoismo.
    L’amore svela e rivela. Per amore si vive e si muore.
    Questa forza spiega il tutto e
    dà un senso maiuscolo alla vita.
    Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo,
    forse perché l’amore ci fa paura,
    visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo
    non ha imparato a manovrare a suo piacimento.
    Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice
    sostituzione nella mia più celebre equazione.
    Se invece di E = mc2 accettiamo che l’energia per guarire il mondo
    può essere ottenuta attraverso
    l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato,
    giungeremo alla conclusione che l’amore è
    la forza più potente che esista, perché non ha limiti.
    Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo
    delle altre forze dell’universo,
    che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento
    di nutrirci di un altro tipo di energia.
    Se vogliamo che la nostra specie sopravviva,
    se vogliamo trovare un significato alla vita,
    se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita,
    l’amore è l’unica e l’ultima risposta.
    Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore,
    un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio,
    l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta.
    Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata.
    Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, Lieserl cara,
    vedremo come l’amore vince tutto,
    trascende tutto e può tutto, perché l’amore è la quintessenza della vita.
    Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere
    ciò che contiene il mio cuore,
    che per tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te.
    Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome il tempo è relativo,
    ho bisogno di dirti che ti amo e che grazie a te sono arrivato all’ultima risposta."
    Tuo padre Albert Einstein

    fonte: http://voce.milano.it/albert-einstein-la-lettera-per-la-figlia-lieserl/

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    Risposte
    1. Molto bello, grazie. La avevo già letta tempo fa da qualche parte sul web.
      Chissà se l'ha scritta davvero lui. Io qualche dubbio ce l'ho.
      Però comunque sia è bellissima e riprende molto bene quanto da me detto.

      Grazie.

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    2. Molti scienziati, anche fisici non erano affatto atei, si rivolgevano ad una forza sconosciuta (chiamata da alcuni Dio) e come tutti non hanno mai riuscito a spiegare la sua provenienza ed il perché di tutto questo.

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