Spesso coloro che sostengono l'importanza di uno stile di vita più rispettoso nei confronti della Natura affermano anche che la tecnologia è male a priori.
La tecnologia infatti per esistere ha bisogno inevitabilmente della distruzione dell'ambiente, o per meglio dire, essa necessità di una trasformazione e dello sfruttamento di una qualche risorsa naturale, con tutto ciò che questo comporta.
Se l'uomo vuole vivere davvero in armonia e nel rispetto di ciò che lo circonda deve quindi privarsi della tecnologia.
Anche io la pensavo così fino a poco tempo fa... e tutt'ora penso che l'attuale sistema globale non potrà mai essere sostenibile. La civiltà, per come è stata pensata, costruita e consolidata è un enorme fallacia. È un'illusione pensare che si possa continuare così, anche ripulendo e/o nascondendo il marcio che c'è all'interno del sistema con qualche bella legge o con un rivoluzionamento dello stesso. La nostra civiltà ha i giorni contati e presto crollerà... è sicuro che accadrà, presto o tardi crollerà. E lo farà per mano nostra o sotto l'influsso della furia purificatrice della natura. Ma lo farà.
Tuttavia, non me ne voglia chi segue questo blog, con questo post voglio comunque spezzare una lancia in favore di chi non ritiene a priori la tecnologia un male.
La tecnologia è un mezzo atto al raggiungimento di un obbiettivo.
Per prima cosa bisognerebbe considerare il fatto che la tecnologia è soltanto un mezzo, uno strumento utile al raggiungimento di uno scopo preciso.
Possiamo considerarla anche come tecnica, ovvero come un insieme di conoscenze atte alla realizzazione di qualcosa o al raggiungimento di un obbiettivo.
Quindi dire che la tecnologia è male a priori equivale a dire che la conoscenza è male, che la sapienza è male.
Ma in realtà se ci si pensa bene, uno strumento non può essere malvagio... può se mai causare male a qualcosa/qualcuno. Ma questo è dovuto all'utilizzo che se ne fa e alle intenzioni che muovono coloro che ne usufruiscono.
Pensiamo ad un coltello, o al fuoco. Li possiamo usare per svariati utilizzi diversi, ma possono anche venir impiegati per fare del male e per distruggere.
La stessa cosa è per determinate conoscenze... possono venir impiegate per il benessere collettivo o per nuocere alla collettività in favore di sé stessi.
Il vero problema dunque non è la tecnologia fine a sé stessa: noi pensiamo erroneamente che lo sia perché giudichiamo esclusivamente le conseguenze che la nostra tecnologia genera, con tutti i problemi annessi.
Ma in realtà il vero problema è il pensiero, l'intenzione con la quale la nostra tecnologia viene utilizzata, ovvero allo scopo di ottenere potere, controllo, dominio; con l'intenzione di sfuggire ai naturali cicli e tempi della Natura. Lo scopo non è più vivere con quanto basta alla nostra sopravvivenza, bensì quello di dominio sul creato.
È in questo contesto che la tecnologia diviene male, perché diviene uno strumento atto alla realizzazione di una specie a discapito di tutto il resto.
La causa di tutto ciò è l'antropocentrismo, che ha da sempre utilizzato la tecnica per compiacere sé stesso senza curarsi delle conseguenze.
Senza la tecnologia l'essere umano non può esistere, come specie.
Come dice il nostro nome "Homo sapiens", la tecnologia è ciò che ci ha permesso di sopravvivere per centinaia di migliaia di anni, specie in quei periodi in cui gli altri "homo" si sono estinti.
Ripeto, non sempre, anzi quasi mai, abbiamo utilizzato la nostra tecnologia nel modo giusto... tuttavia non si può negare che senza di essa non saremmo qui.
Dall' intrecciare un vestito con cui coprirsi, dall'accendere un fuoco fino al costruirsi un riparo dal freddo e dalla notte, queste sono tutte azioni che richiedono l'utilizzo di una tecnica ben precisa e di strumenti adatti.
Grazie alla tecnologia siamo riusciti a bypassare i nostri handicap evolutivi e questo ci ha permesso di spingerci abbastanza in là da riuscire a comprendere e a prendere coscienza di noi stessi e di ciò che ci circonda.
Conoscenza e sapienza che abbiamo utilizzato nel modo più sbagliato, sotto l'influsso dell'antropocentrismo.
Ora io non so se lo sviluppo della nostra specie sia un male a priori, come sostengono alcuni. E non sono altrettanto sicuro del fatto che sia un bene... però ormai siamo qui. Che facciamo? Ci uniamo alle danze o ce ne stiamo in disparte, pretendendo di ballare da soli? O peggio ancora rinunciamo alle danze?
Già che siamo in ballo, balliamo, dico io.
Già che siamo in ballo, balliamo, dico io.
Anche gli animali fanno uso della tecnologia.
Analizzare il comportamento di questi animali sarebbe molto utile per determinare cosa effettivamente non funziona nella nostra concezione di tecnologia.
I castori non causano la distruzione dell'ambiente in cui vivono, perché la loro tecnologia è perfettamente adattata al loro ambiente. Se i castori venissero diffusi anche in altri territori, continuerebbero a comportarsi in quel determinato modo e questo porterebbe alla distruzione dell'ambiente in cui sono inseriti perché la loro tecnologia mal si adatta a quel contesto (come sta già accadendo in Patagonia ad esempio).
Ma nel loro ambiente naturale questo problema non sussiste. Anzi, grazie alla loro opera di ingegneria possono rallentare il corso dei fiumi, permettendo a molte forme di vita che abitano acque più tranquille di insediarsi lì. Cosa che sarebbe altrimenti impossibile.
La loro azione contribuisce alla diversificazione dell'ambiente e questo non può che essere un bene, finché il loro agire è contenuto.
La stessa cosa è successa all'uomo con l'invenzione dell'agricoltura, con essa sono nate le campagne, offrendo agli animali selvatici uno scenario nuovo e ricco di opportunità in cui muoversi. Il problema è che ci siamo spinti troppo oltre... e il bene sta diventando male. Troppa campagna e troppo poco bosco indisturbato.
Difficile è per noi trovare quell'equilibrio che invece hanno trovato gli altri animali. Eppure è l'unica cosa che possiamo fare per uscire da questa situazione nella quale ci troviamo.
In conclusione, possiamo davvero fare a meno della Tecnica? Tutto è possibile in verità, basta crederci fino in fondo e non dubitare. Basterebbe anche essere in grado di accettare ciò che l'Universo ha in serbo per noi... che sia bello o brutto, senza cercare in alcun modo di avere sempre l'ultima parola su tutto. Quanto è difficile, vero? Noi siamo così abituati ad avere l'ultima parola su tutto, che quasi ci sembra impossibile una vita in cui questo non sia possibile.
Tuttavia giungere a questa "perfezione" richiede tempo e non potrà mai accadere in un giorno. Le tecnologia può fare ancora molto per mantenerci in vita quanto serve per prendere coscienza di questa verità:
Non per noi stessi siamo qui, ma per un qualcosa di più grande e sconosciuto, che va oltre la vita stessa.
Solo dopo aver compreso questo potremo dare vita ad una Nuova Tecnica, diversa da quella che l'ha preceduta. Dove lo scopo non è più abbattere limiti e farci vivere nella bambagia, ma bensì quello di apportare un reale e significativo cambiamento a ciò che ci circonda, affinché ci sia abbastanza spazio e abbondanza per tutte le specie, e non solo per la nostra. Una Tecnica che possa amplificare ciò che la natura già fa da milioni di anni, nel suo rispetto; una tecnica che ci permetta di vivere in pace con ciò che ci circonda, assieme a tutti gli altri esseri viventi.
E questo è quanto, amici ...
Ciao Xandrex come stai?
RispondiEliminaHo riletto diverse volte questo post...ho cercato risposte ,ho fatto domande, ho avuto conferme e smentite...... è un paradosso lamentarsi di qualcosa e farne uso contemporaneamente!
Spesso mi presento come persona che non si aspetta nulla ,invece ho capito che ho fame di conoscenza per tutto ciò che viene inseguito come fama
di sopravvivenza!
Non è vero che non ci aspettiamo nulla in cambio,in realtà ci aspettiamo di trovare un me stesso in altri se stessi, dove accordare ogni nota stonata e poter dire ..si sono felice di sapere che esiste un'altra me...un'altro me... !!Allora capisci che potreste suonare in concerto rafforzando l'intensità del suono e la potenza delle emozioni.
Ti capita mai di parlare o soprattutto scrivere e mentre ti rileggi ti dici :ma davvero mi sono uscite queste parole,eppure non pensavo di saperle dire così..! Ti rendi conto che un energia ti pilota da dentro e questa caro Xandrex non è tecnologia ..
tu conosci bene cosa mette in collegamento delle persone,si attivano percezioni che si sgretolano e avvertì un senso di rottura con tutto ciò con cui queste percezioni vanno a sbattere,urtano verso corpi duri e si ribaltano nel senso opposto tornandoti indietro ....rimani deluso e nelle volte a seguire ti accorgi che queste percezioni ribaltano ancora verso di te ...ma sono consolidate e rafforzate da chi se ne è preso cura, perché le apprezza e le comprende, e te le riporta indietro calamitate ed appesantite da altre convinzioni ...che per te ormai risultano certezze!
Cosa dirò mai?
Questa non è tecnologia
Linda
Ciao, scusa se rispondo solo ora, è da un po' che non controllavo i commenti.
EliminaMi piace molto ciò che hai scritto, è vero è proprio così come dici.
Tuttavia credo che molte volte questa sensazione sia soltanto una dolce illusione.
Non esiste un altro me, nè un'altro te... siamo unici e irripetibili allo stesso tempo.
L'unica cosa che ci unisce tutti è proprio questa forza, questa energia misteriosa. Ed essa non fa che portarci in un modo o nell'altro alla comprensione di una parte di questo immenso Tutto. Questa forza ci fa giungere tutti alla stessa conclusione.
E Questa, questa non è tecnologia.
....ed allora perché illusione se ci porta alla stessa conclusione?
RispondiEliminaIo ho letto i tuoi post nel blog, tutto ciò che riguarda l'essere se stessi,l'illuminazione,e ho dedotto che cercare di spiegare in modo filosofico/scientifico una realtà molto semplice devia un comune lettore che non ha basi per sentirsi un tassello facente parte del grande mosaico del Tutto..A meno che le basi di chi legge non sono su quei tuoi post esattamente perché oltre a sentire di avere quelle basi, cerca quella stessa "conclusione", capendo appunto che non è illusione o pazzia!
L.
No, con illusione non mi riferivo a quello. Dicevo soltanto che a volte le nostre aspettative creano e generano illusioni.
EliminaCome quella che ci spinge a pensare di aver trovato nell'altro un qualcosa che ci appartiene, quella che ci fa pensare che esistano altre persone come noi.
Non si tratta affatto di pazzia, ma semplicemente a volte le nostre aspettative ci portano a vedere quello che vorremmo e non ciò che è davvero.
Per il resto come ho detto mi trovi perfettamente d'accordo.
Ho capito cosa intendi,ma se siamo stati sempre "noi stessi ",avremmo pur avuto quella reale certezza attraverso un naturale confronto/incontro/scontro su aspettative ricadute in illusione!
RispondiEliminaQuando dici " tuttavia credo che questa sensazione sia una dolce illusione"....mi lascia perplessa,come se intuissi che non sei certo di un qualcosa che sai che esiste ma non sai se è verità!
Sai perché ti scrivo in questo modo?
Come se sapessi o addirittura credessi in quel che dici perché anche a me è successa una cosa simile!
E mentre cercavo conferme tutto si avvicinava talmente in fretta da allontanarsi con la stessa fretta , mi fermavo ma poi qualcosa si riaccendeva, ho capito che quel l'illusione se così possiamo definirla è comune anche in altre persone, capisci cosa intendo?Si, è per questo che ti credo .quando mi dici che non è pazzia, è come se tu avessi capito ciò che anche io ho capito da quel che scrivi.
Mi sono resa conto di aver fatto il giro del web per cercare una parte di verità che poi non appartiene solo a me.
Una volta mi scrivesti che vorresti mettere l'amore al posto che gli spetta!È questa è la conclusione di quella "forza" a cui ci si arriva senza nessuna tecnologia ,sei d'accordo?
Stai bene Xandrex , e non scusarti mai ,tu hai bisogno di spinte che ti diano la stessa forza che sento sai dare ad altri ...in questo caso a me....ciao
L.
Grazie mille, stai bene anche tu. Ciao!
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