Sembra incredibile, ma in pochi si fermano a riflettere sul significato della vita e in meno ancora riflettono sul significato della morte.
La morte è forse un argomento un po' scomodo, che molti preferiscono evitare fino a quando non vengono toccati direttamente, ad esempio dopo la morte di una persona cara.
Ci viene insegnato che la vita e la morte sono due opposti così come lo è il bene e il male. Non c'è da stupirsi se poi alle persone viene naturale associare la morte come a un male da sconfiggere o come una malattia da curare.
Ebbene la morte non è ne una malattia ne un male, semplicemente esiste ed è giusto che sia così.
Vita e morte dipendono l'una dall'altra. Sarebbe più corretto dire che la morte è da intendersi come parte stessa della vita. Non vi può essere vita senza morte né morte senza vita.
In questo post andremo insieme a capire perché queste due facce della stessa medaglia sono così inesorabilmente legate l'una all'altra e il perché dell'esistenza stessa della morte.
Iniziamo col fare qualche semplice esempio...
Pensate ad esempio a quanto, in natura, vita e morte si alternino continuamente fra loro.
La leonessa che uccide una gazzella per dar da mangiare ai suoi cuccioli ad esempio, oppure la pianta che dopo aver disperso i semi muore prima dell'arrivo dell'inverno.
La morte diviene un qualcosa di necessario in questo contesto, non si può fare a meno di morire. Tutto ciò che si muove, si nutre o respira prima o poi è destinato a morire.
E la cosa non finisce con la morte, il corpo fisico è destinato a ritornare da dove è venuto: ovvero alla terra. Alimentando così un ciclo che sembra infinito.
Pensate anche a ciò che accade nell'universo, una stella nasce, compie il suo ciclo vitale e poi muore dando inizio ad un processo di rinascita. In seguito all'esplosione le polveri e la materia che un tempo componevano la stella vengono scaraventati in giro per lo spazio. Da quelle stesse polveri avranno origine nuove stelle e nuovi pianeti.
Se la morte non esistesse tutto ciò che noi vediamo non potrebbe esistere. Riprodursi e mettere alla luce figli non avrebbe senso e sarebbe controproducente perché senza morte le gazzelle si mangerebbero tutta l'erba, e mangiandosi tutta l'erba non avrebbero più senso di esistere e di conseguenza nemmeno i leoni avrebbero senso ecc...
Insomma, un paradosso senza fine per cui mi astengo dall'inoltrarmi oltre.
E' proprio la morte, quindi, che pone ordine dove altrimenti regnerebbe il caos e la vita stessa non avrebbe senso.
La dimostrazione pratica di quanto scritto sopra la si può tranquillamente osservare un po' ovunque nella vita quotidiana.
Se pensate ai topi ad esempio... se non hanno predatori naturali si riproducono velocemente (conseguenza del fatto che hanno una mortalità alta in condizioni normali) e devastano tutto, sconvolgendo completamente l'ecosistema in cui si inseriscono (come sta avvenendo in Australia e in altri luoghi analoghi).
Certo, per noi che siamo abituati a vivere al calduccio e al sicuro nelle nostre belle città, viziati con ogni sorta di benefici, è difficile capire o apprezzare il significato della morte.
Pensiamo, illudendoci, che la morte sia un qualcosa di lontano che non ci tocca minimamente o addirittura "un male terribile" da cui si deve scampare ad ogni costo.
E' vero, morire non deve esser un esperienza piacevole, almeno fisicamente e psicologicamente parlando. E' normale che noi abbiamo paura di morire o che non vogliamo morire, nessuno lo vuole, è lo spirito di sopravvivenza che ci spinge ad evitarlo. Ed è bene che sia così.
Se da un lato la pretesa della vita eterna porterebbe all'autodistruzione il mondo, dall'altro se tutti desiderassero all'improvviso di morire sarebbe ugualmente la fine.
E' a questo che serve l'istinto di sopravvivenza, a evitare che tutti si suicidino all'improvviso o che diano poca importanza alla loro vita rendendo la vita facile ai leoni! (che nonostante siano in alto nella catena alimentare non hanno certo vita facile).
Da tutto ciò possiamo dedurre che vita e morte sono due forze in costante equilibrio fra loro, nel caso in cui l'equilibrio fra le due dovesse venire meno il mondo che conosciamo non sarebbe più lo stesso.
Noi esseri umani rimaniamo sconcertati da ciò, ma in Natura vita e morte si alternano così velocemente fra loro che è normale accettare la loro presenza. La morte è un qualcosa che è costantemente presente nella vita degli animali e degli altri esseri viventi.
Per questo gli animali non sono insensibili alla morte come pensiamo, semplicemente hanno imparato ad accettarla. Alcuni animali, come noi, avvertono il peso della morte più di altri, come vedremo nel post "La concezione della morte negli animali".
Ci sarebbero tante altre cose da dire sul senso della vita e della morte, sul nostro modo di concepirle, su ciò che potrebbe aspettarci dopo la morte e su quanto ci affanniamo per inseguire l'immortalità e l'eternità. Ma per ora è meglio fermarsi qui. Sicuramente ritorneremo sull'argomento.
nell'autocoscienza dell'essere umano ha un peso non indifferente, sebbene sia un processo del tutto naturale.....non si può paragonare l'uomo all'animale dal punto di vista di percezioni mentali....fisiche si (vertebrati superiori), ma mentali no, poichè l'animale nel suo limite non la vive come l'uomo.....
RispondiEliminaSi da un lato hai ragione, ma ci sono diversi fattori che andrebbero valutati meglio.
EliminaAd esempio generalizzare troppo quando si parla di percezione o autocoscienza riguardo agli animali è sbagliato. Infatti ogni specie ha un suo modo di vivere o affrontare le situazioni e nessuna fra le specie viventi più evolute, che io sappia, è indifferente alla morte.
Riguardo al porsi domande poi... noi esseri umani siamo fortunati perché abbiamo il privilegio di starcene qui seduti a discutere. Ma gli animali, anche se ne avessero la capacità, non potrebbero comunque porsi domande riguardo alla loro esistenza... perché non ne avrebbero il tempo, né l'occasione. Al contrario di noi.
Nonostante ciò, ogni giorno l'etologia ci stupisce con nuove scoperte e osservazioni, dimostrando che i limiti che noi diamo agli animali in realtà siano meno di quel che pensiamo.
Forse dovremmo imparare a non giudicare l'intelligenza degli animali basandoci solo sulla nostra capacità di comprenderli.
Concordo con le tue parole riguardo la morte e la vita.
RispondiEliminaHai visto questo ?
https://www.youtube.com/watch?v=5jkeGZFs5TU
Ciao :-)
Tiziano
Grazie Tiziano per aver condiviso con noi il video!
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