mercoledì 15 ottobre 2014

E poi c'è chi pretende un "risarcimento" dalla Natura....


Oggi scrivo questo post forse con un po' di "amaro in bocca", ma questo è il mio stato d'animo quando iniziano a frullarmi in testa pensieri come questi.
Dopotutto è impossibile non amareggiarsi quando si è costretti ad interagire di continuo con un mondo marcio fino al midollo che si ostina a non voler offrire alcuno sbocco o alcuna speranza.

Quante volte ho dovuto assistere a scene come questa: c'è chi subisce un danno di qualche tipo da parte della Natura in genere e pretende un risarcimento o inizia a prendersela con chi, purtroppo per lui, non fa altro che fare il suo "lavoro".
Ne abbiamo a bizzeffe di questi esempi, anche fra la cronaca recente. Inutile citare la questione dell'orsa Daniza, che ormai tutti dovrebbero conoscere o di cui tutti dovrebbero essere al corrente. (se non sapete di cosa sto parlando fate una piccola ricerca).
Ma non è necessario per forza tirare in ballo Daniza per renderci davvero conto di quanto questo aspetto sia presente e radicato nella vita di tutti i giorni.
Io stesso ad esempio, nel paese in cui vivo, ho continuamente modo di assistere a tali ingiustizie... e purtroppo non sempre si riesce a fare qualcosa per impedire tutto ciò.


Il classico esempio è quello in cui la convivenza fra uomo e animale è segnata da atti di ingiustificata violenza, dalla sopraffazione e dal dominio. Naturalmente è l'animale quello che ne esce sempre sconfitto.
L'animale fa il suo dovere, danneggia inevitabilmente l'uomo e l'uomo in tutta risposta, non avendo un capro espiatorio alternativo con cui prendersela, finisce col dare inizio a una vera e propria "caccia alla strega".
In altri casi l'uomo arriva a pretendere addirittura un risarcimento per il danno inevitabilmente causato dalla natura dell'animale (e in questo caso il colpevole diventa il "possessore" o il "responsabile" dell'animale, nel caso di animali introdotti il risarcimento viene chiesto allo stato o all'ente responsabile).
Ma facciamo un'altro esempio più concreto, derivante dalla mia esperienza personale.

Nel paese in cui vivo, come penso in molti altri paesini sparsi per l'Italia, da molti anni è incorso una "battaglia" contro i piccioni torraioli che "infestano" cascine, cortili ed edifici abbandonati.
Nelle riunioni e negli incontri con i vari sindaci a cui io sono stato testimone ho sempre visto gente lamentarsi del fatto che i piccioni sporcano, che devono sempre pulire "i ricordi" che lasciano o addirittura una volta un signore anziano si è alzato in piedi urlando che i piccioni sono delle bestie da eliminare lamentandosi del fatto che uno volta uno è entrato dalla finestra e ha sporcato dappertutto (...installare delle zanzariere no? Cos'è deve pagarti pure quelle il sindaco? O magari devono venire quelli del comune a montartele? Mah, va beh...).
Una volta la gente ha presentato persino una petizione al sindaco proponendo di avvelenare gli animali o di consentire alla gente di ucciderli, con tanto del favore e la benedizione del parroco del paese. E qualcuno ha provato pure a "farsi giustizia da solo".
Io stesso ho raccolto i corpi senza vita di una quantità impressionante di piccioni, costatando l'accaduto.
Davvero c'è da mettersi le mani nei capelli... e pensare che al tempo dei romani i piccioni erano preziosissimi ed erano allevati per carne e uova, senza contare il fatto che le loro feci erano ricchissime di nutrimenti ed erano impiegati in agricoltura . Ora dato che non sono più così importanti per l'uomo questo si sente in "dovere" di sterminarli uno dietro l'altro. Una perfetta logica antropocentrica del resto.

Ma ho molti altri aneddoti da raccontare. Purtroppo la stessa sorte è toccata più o meno anche alle rondini una volta, con mia grande indignazione. Un tizio appena trasferitosi un bel giorno è arrivato e si è sentito in dovere di distruggere tutti i nidi di rondine del vicinato, così... perché gli davano fastidio e il porticato non gli sembrava abbastanza "pulito". Ho dovuto pure riprendere i suoi figli una volta perché stavano tirando i sassi ad una nidiata.
Qualche settimana dopo se ne sono andati e si sono trasferiti altrove, caspita peggio degli Unni... arrivano fanno casino e poi se ne vanno.
La cosa che mi da più fastidio è che io stesso ho cercato di stabilire un "contatto" con quella famiglia di rondini, tanto che la madre mi lasciava avvicinare al nido perché avevo raccolto più volte i suoi piccoli da terra per riportarli su... poi arrivano sti "deficienti" e rovinano tutto il lavoro di anni. Ma va beh meglio che non continuo altrimenti potrei scrivere spropositi o cose sconvenienti...

Termino con un ultimo aneddoto, questa volta avente a che fare con i gatti.
Certo, voi direte: se uno ha un animale domestico è giusto che si prenda carico di eventuali danni che esso commette. Questo è giusto sì da un punto di vista civico, perché una civiltà funziona così nel bene e nel male.
Però da un punto di vista pratico e anche logico non è sempre possibile "avere un controllo diretto" su di un animale, specialmente se questo è un gatto. I gatti si sa... girano e combinano marachelle a volte, questo è piuttosto normale i gatti fanno solo ciò che è nella loro natura ed è normale quindi che capiti che vadano a fare i loro bisogni in qualunque posto loro ritengano adeguato.... come ad esempio l'orto del vicino o nel ghiaino davanti la casa di qualcuno.
Un proprietario di un gatto non può certo stare lì tutto il giorno a controllare cosa fa il suo gatto o dove va come del resto non può certo tenerlo chiuso in casa, altrimenti che senso ha prendersi cura di un gatto e strapparlo dalla strada. Se devo tenere un gatto per lasciarlo chiuso tutto il giorno in casa allora non lo tiravo via dalla strada, lo lasciavo là che magari stava meglio.
Questo è capitato pure a me del resto, giusto l'altro giorno un mio vicino è venuto a suonarmi il campanello tutto indignato dicendomi che il mio gatto "aveva fatto casino" nel suo orto e che lo aveva beccato mentre "graffiava" le piante e "cagava". Io subito mi sono allarmato e ho pensato al peggio... ma quando mi ha portato nell'orto con lui per mostrarmi il danno sono rimasto alquanto allibito e senza parole.
Il "casino" che lui tanto enfatizzava era solo una modesta buca vicino ad una pianta di melanzane, ma che dico buca... un po' di terra smossa spostata dal mio gatto che gli aveva lasciato un "ricordino". Naturalmente la terra l'aveva smossa per coprire il ricordino, che il tizio ha scoperto con un rastrello per farmi vedere.
Io gli ho risposto che non potevo farci niente, non posso controllare sempre dove va il mio gatto.
Poi ha continuato dicendomi che lui "si fa il culo dalla mattina alla sera" e che non può star lì tutti i giorni a mettere a posto il casino che fa il mio gatto..."anche io amo gli animali, però non va bene lasciare che gli animali vadano sul posto degli altri a sporcare" poi ha aggiunto che il gatto dovevo tenermelo a casa mia.
Secondo lui a questo punto dovrei prendere il gatto e rinchiuderlo in una gabbia solo perché a persone come lui da fastidio vedere la terra smossa e un po' di "cacchina" innocente, che tra l'altro se invece di dissotterrarla la lasciasse lì gli concima pure l'orto! Altro che andare a comprare i sacchi dello stallatico...
Davvero non capisco la logica di certe persone... che senso ha dire di amare gli animali e poi lamentarsi se questi fanno la cacca, o mettono un pochino in disordine. L'amore non è farsi piacere le cose solo quando vanno bene, il vero amore sa anche accettare qualche compromesso e quindi sa accettare anche i danni che gli animali inevitabilmente prima o poi fanno.
Poi comprendo il fatto che certe cose diano fastidio... però io dico, se una cosa ti da fastidio tu cerchi in qualche modo di evitare certe cose senza per questo prendertela con gli altri che poco ci possono fare a riguardo. Se non vuoi che il gatto entri nell'orto prendi dei provvedimenti, metti una recinzione o qualcosa, proteggi le piante se hai così paura che le danneggi... insomma fai qualcosa che sia diverso dal serbare rancore ad un animale (o al suo padrone) solo perché si comporta secondo la sua natura.

Non oso pensare se invece del mio gatto nel suo orto fosse andata per assurdo una volpe, un tasso o persino un cinghiale... cosa avrebbe fatto? Non avendo la volpe alcun proprietario con cui prendersela avrebbe come minimo imbracciato il fucile e iniziato a posizionare trappole per "sistemare la situazione". E' questa l'ipocrisia che mi da più fastidio. Se l'essere umano si preoccupa di più del proprio orticello, del proprio gregge, del proprio terreno che di ciò che gli accade attorno dove andremo mai a finire? E' così che inizia tutto.
Oggi ti da fastidio la cacchina di un gatto, domani magari ti da fastidio il fatto che un bruco mangiucchi allegramente le foglie della tua melanzana, il giorno dopo ancora se vedi anche un solo afide su di una pianta vai in crisi e via discorrendo. Senza accorgersene si entra in una spirale senza uscita, in cui fino a che non avrai creato il deserto attorno a te non potrai dirti soddisfatto!
La Natura non ti deve alcun tipo di risarcimento. Tu ne fai parte, e come gli altri subiscono dei danni anche tu ne devi subire. E se continui insistentemente a rifiutare questo fatto prima o poi ne subirai comunque le conseguenze, che saranno ben peggiori.
Per questo è assurdo prendersela con la Natura e con chi il suo mestiere lo fa, noi uomini piuttosto, possiamo dire che stiamo svolgendo il nostro mestiere? Direi proprio di no.

Su questo dovremmo riflettere, e forse dovremmo smetterla di piangerci addosso e di lamentarci per ogni stupidaggine e magari imparare anche a lasciar lavorare chi il suo lavoro lo fa, e anche bene.
Solo l'uomo saggio dopotutto sa apprezzare il canto di una rondine, il tubare di un piccione in amore e magari ringraziare ogni tanto che qualcuno gli concima l'orto a gratis! E tutto questo nonostante i danni che essi possono arrecare inconsapevolmente...


3 commenti:

  1. Articolo Bellissimo.
    Lo condivido Totalmente !

    Gianni Tiziano

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  2. Guarda, anche secondo me la cosa peggiore è l'ipocrisia. Diciamo che capisco meglio chi mi dice "mi stanno sul ca**o gli animali" e non chi afferma "li amo e intanto ho voglia di sterminarli".

    Purtroppo ho un gatto in casa, chiuso. Non abbiamo un giardino. In totale ne ho avuti 4, 3 sono morti e 1 è rimasto. E' una gatta nera, ha più o meno 8 anni. Mi dispiace tanto che per colpa del fatto che ognuno è impegnato, lavora, sta con i bambini, il gatto deve vedere solo le 4 mura e mangiare il cibo comprato dal supermercato. Io stesso talvolta sono incazzato con lei per come miagola perchè non la capisco.. e come dici, mi sembrano più importanti le altre cose che ci sono o che devo fare.

    Certo, bisogna comprendere gli animali, come esattamente spesso non riusciamo a comprendere i bambini piccoli che non sempre sono responsabili di ciò che fanno. E' un paragone molto interessante. La cosa comune tra i due è che se sei capace di insegnare qualcosa sia all'uno che all'altro, non ti porterebbero altro che rispetto e farebbero le cose come dici tu. Ma pochi sono capaci di ciò!

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    1. Pure io ho avuto molti gatti che aimé sono morti o spariti (con un vicinato simile non serve certo sherlock holmes per capire dove sono finiti).
      Ti dirò che io ormai sono diventato contrario all'addomesticamento e all'allevamento degli animali in genere, se "posseggo" ancora dei gatti è solo perché li avevo già da prima di diventare contrario a tutto ciò, senza contare il fatto che son animali che ho tolto dalla strada e che spesso sono stati proprio loro "a scegliere" me.

      Il paragone animale-bambino è sicuramente un paragone azzeccato, anche io lo uso spesso in molte occasioni. Tuttavia c'è una bella differenza fra l'educazione di un bambino e quella di un animale.
      Il bambino, in quanto cucciolo umano, ha bisogno di essere educato secondo la cultura umana che è diversa dalla cultura di un gatto o di un cane. Non possiamo pretendere di educare un gatto come facciamo con un bambino. Non possiamo insegnare loro a fare le cose come le vogliamo o le diciamo noi. O meglio... possiamo, ma quanto etico questo può esser considerato? A volte è persino sbagliato forzare troppo gli stessi bambini nell'educazione, perché non dovrebbe esserlo con un animale?
      Io provo molta pena per molti cani che vedo in giro, li guardo e penso ai loro antenati... di come era liberi e di come erano fieri ed orgogliosi. Invece ora non fanno altro che comportarsi in modo stupido, solo per compiacere i capricci dei propri "padroni". Io personalmente ritengo che l'addomesticamento del lupo sia stato un duro schiaffo all'intelligenza del lupo stesso. Ma come al solito questo portava vantaggi a qualcuno, ed ecco che così è stato fatto. Logica Antropocentrica del resto...

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